Nota biografica di Michele Mariano Iannicelli(1)
(Sant'Andrea di Conza, AV, 1954-2012)
Docente di Lettere classiche presso i Licei della provincia di Potenza e di Avellino. Dal 1990 ha insegnato presso il Liceo "F. De Sanctis" di Sant'Angelo dei ...
... Lombardi.
Tra le sue opere, si segnalano i romanzi Pagato per uccidere, pubblicato con lo pseudonimo Decio Rossi (Galzerano editore, Casalvelino, SA, 1987), Ipotesi sulle Ombre - Safar 1514 (Altromondo editore, 2009), Il figlio di Edme' (Urbone Publishing, 2013). Ha inoltre edito Li cunti antichi (Grafiche Pannisco, Calitri, AV, 1993), Danubio, Memorie di un prigioniero, Prefazione di Giuseppe Gargani (Guida, Napoli, 2000), la satira politica Il giudizio di Eaco ovvero Apocolocyntosis nupera, pubblicata con lo pseudonimo Matteo Bandello il giovane (Nicola Calabria editore, 2004).
Dalla presentazione di Paolo Saggese del volumetto "C'è l'impossibile" si può leggere:
... All'interno della sua intensa attività intellettuale c'è stato spazio naturale per la poesia, con cui, del resto, Iannicelli si è confrontato ogni giorno, per tutta la vita, nei suoi studi e nel corso delle lezioni quotidiane con i suoi allievi. Per chi ha vissuto un'esistenza simile, ed ha sicuramente nutrito l'ambizione di fare della sua esistenza un'opera di poesia, diviene quasi un segno inevitabile del destino imbattersi nella Musa e coltivarne il fascino e la passione.
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Una certezza in questa vita, che si vive nella fluidità e nel cambiamento, sembra essere il paese, la sorgente del Sambuco, che ha scandito la vita di Michele, della moglie, della famiglia, degli amici. In tal senso, eccezionale nella sua significatività è la poesia 51, una delle poche cui l'autore aveva dato un titolo(2).
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Il giorno 1 novembre 2013, nel corso di una cerimonia semplice ma sentita e intensamente partecipata, è stata scoperta la lapide in ceramica sulla quale era trascritta la poesia di Michele M. Iannicelli dedicata al Sambuco. Essa è stata posta sulla parete della casa dell'amico Totonno Vallario (emigrato in Australia ma sempre pronto a tornare appena se ne presenta la possibilità ed, in parte, ispiratore della poesia).
Hanno partecipato non solo i parenti e gli amici dell'autore ma tutti coloro che nutrono affetto nei confronti del caratteristico rione santandreano e, soprattutto, di Michele.
L'IMMORTALITÀ DEL SAMBUCO
Spesso un volo accorcia la via
e sento il russare notturno dei vecchi
Fedele come un cane da guardia
e i gemiti d'amore vicini dai balconi
vedo tutto ancora da compiere
Ancora da costruire
Il canto doloroso delle donne
Quello americano di Bobby
È da giocare il gioco dei piccoli
A nascondersi
Ad accecare la mosca
A contarsi i piedi invocando una ignota Martina
(Forse straniera domatrice di uomini paesani)
Sono ancora da bagnare i nostri corpi nell'acqua della Pietra
Fatta rossa dal sole o dal contatto degli odorosi fianchi femminili nudi
Tutto incompleto per poter dire che ci sarà sempre un dopo
Per negare la fine
Con l'immortalità del Sambuco ricolma del flusso eterno della sorgente
E si ripetono gli abbracci e l'esultanza e i pianti
E si vive e si rivive in questo luogo sperduto del mondo
Per me che vengo ora volando dalla terra del Canguro e del Koala
Dove ho trapiantato la mia stirpe
Con la speranza che il verde sconosciuto e ostile
Regali alle mie figlie e ai figli
Un vivere e rivivere uguale a questo mio.
Tra le altre manifestazioni che lo hanno ricordato, dobbiamo segnalare il tributo a lui dedicato il 2 gennaio 2016 nella "ex Fornace" quando "The Martin & Co. Sextet", ha eseguito alcune canzoni che Michele aveva composto con le musiche originali di Marco Rocco Martini e Arcangelo Bellino.
Poesia n. 25
C'è un blackout delle coscienze
Ombra sciaquio di una palude
Rumori per necessità di storia
Ferraglia orlata di ruggine
Corsa di altri liquidi
Luce
Corpi.
Un'altra sua poesia ...
... che ci sembra particolarmente significativa è quella tratta sempre da "C'è l'impossibile" e riportata qui a sinistra.
Nota biografica tratta da: Michele Mariano Iannicelli, C'è l'impossibile, Delta 3 Edizioni.