... a Piano di Campo
La chiesa dell'Incoronata, conserva ancora oggi, non solo per noi santandreani, un certo fascino e suscita una sentita devozione per la Madonna "nera". Si staglia, sullo sfondo di Cairano, nella omonima pianura ove si svolge, nell'ultimo sabato di aprile, una simpatica fiera che richiama tanti cittadini, anche dai paesi vicini.
[...](1)
La storia di questa chiesa comincia il 10 agosto 1760, [...]. Infatti in tale giorno "il signor dottore Potito Cianci della Terra di S. Andrea dona per fondo dotale alla Santissima Vergine un territorio seminatorio di quattro moggia nel luogo detto Piano di Campo per rendere possibile la costruzione di una cappella sotto il titolo di Maria Santissima Incoronata".
Dall'atto notarile si evince inoltre che due furono i motivi che spinsero il Cianci a tale donazione: anzitutto il pio desiderio "di promuovere il culto di Iddio e della Beatissima Vergine Sua Santissima Madre, sotto il titolo dell'Incoronata di cui non si rattrova in questa Terra eretta cappella alcuna" ed inoltre la necessità di dotare quel posto di un luogo di culto a servizio "dei foresi e custodi di animali li quali per la distanza non possono così in tempo d'inverno, come di està portarsi a sentire la Santa Messa e ricevere li Santissimi Sagramenti in ogni festa del Signore e della Beatissima Vergine e di altri Santi, nè essere istruiti della dottrina cristiana, per non abbandonare gli armenti...". Dallo stesso documento sappiamo che la Chiesa, dietro interessamento del donatore del terreno, è stata costruita con denaro raccolto fra tutti i cittadini. Sul maestoso portale in pietra lavorata, la data "1767" ci conferma che la chiesa, ad un'unica ampia navata, con un sobrio altare in pietra rosa locale al fondo del presbiterio, in quell'anno era completata.
Negli anni successivi è stata arricchita di un secondo altare in pietra collocato lungo la navata e donato dall'Arcivescovo Lupoli il cui stemma orna i pilastrini laterali. In questo secolo la chiesa è stata ulteriormente restaurata, nel 1916, per interessamento del sacerdote Bellini, come si ricava da un'iscrizione collocata sopra la porta laterale della stessa, il cui testo così recita:
AETAS QUOD SOLVIT RESTITUITQUE FIDES.
JAM PIA, QUAM SPECTAS, SANCTA REDIMITA CORONA
EXOPTATA TIBI NUMERA VIRGO DABIT.
Alo METALLO OPIFICE, RECTOR R. BELLINI
RESTAURANDUM CURAVIT. A.D. MCMXVI
Oggi, sebbene l'antica effige lignea della Vergine sia stata trafugata in anni non molto lontani, l'edificio, al centro della pietà e devozione popolare, attende di risentire tra le sue mura nell'ultimo sabato di aprile l'echeggiare del canto con cui i pellegrini salutavano la Vergine: "Mamma Maria, sì chiena re virtù, Tu sai li guai mii, Maria aiutami Tu" ed ancora "Maria re l'Incurnata ca stai 'ntrone auzi la mano e racci la benedizione".(1)
[...]
Già da diversi anni la chiesa è stata riaperta al culto (i danni provocati dal sisma del novembre 1980 sono stati totalmente riparati).
Di nuovo è possibile risentire i canti citati ma ...
... rimane la grande ferita provocata dal del furto della statua lignea...
Un sacrilegio inconcepibile. A chi e a cosa puo' servire una statua sacra? Solo un pazzo delinquente (e imbecille) puo' tenersela ...
A proposito, guardate bene l'immagine(2) (eventualmente Foto ingrandita):
se la riconoscete e sapete dove si trova ...
perchè non lo segnalate alle autorità?
(1) Da: "Il recupero del centro storico di Sant'Andrea di Conza" edito nel 1989 a cura dell'Amministrazione Comunale e della Soprintendenza ai B.A.A.A.S. di Salerno e Avellino.
(2) Non sono riuscito a trovare di meglio. Se qualcuno possiede una fotografia più chiara è pregato di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..